Franca Fabrizio

Franca Fabrizio

L'artista Franca Fabrizio ha partecipato a diverse fiere e mostre all'estero (Mosca, Parigi, Oslo, Bruxelles, Vienna, Madrid, Lugano, New York ecc.) e, oltre che in Valle d'Aosta dove risiede, anche in varie altre città italiane (Milano, Roma, Firenze, Torino, Bologna, Palermo, Pavia, Padova, Venezia, Taormina, Noli, Milano, ecc.). Ha in mostra permanente alcune sue opere a Roma, in via Margutta 90, nella Galleria Internazionale “Area Contesa" , altre opere nella Galleria CM di Marcella Curcio a Noli.

Sul suo sito sono visionabili sia il suo curriculum artistico sia le critiche ricevute da critici d'arte quali Marta Lock, Giorgio Grasso, Mario Salvo, Ivan Caccavale, Maria Palladino, Valeria Ferranti.

Franca Fabrizio, nella sua carriera artistica, iniziata nel 2022, ha ricevuto premi e riconoscimenti partecipando a numerose mostre e concorsi di arte.

Nel dicembre 2023 ha preso parte alla TRIENNALE di Roma, una manifestazione Internazionale molto importante organizzata nei Musei di S. Salvatore in Lauro che hanno comportato la presentazione dell'artista sia sul catalogo della Triennale sia su una rivista di arte diffusa in Giappone.

Franca Fabrizio, presente sui cataloghi delle numerose mostre a cui ha partecipato, è stata inserita sul CAM (catalogo di arte moderna e contemporanea) n.58/2022 e n.59/2023, e anche sull'ATLANTE DELL'ARTE CONTEMPORANEA, la cui presentazione ufficiale nel 2024 è stata prevista a Firenze e a New York, al Metropolitan museum.

L'artista, molto eclettica, con le sue opere intende trasmettere pensieri, messaggi, riflessioni e, con i suoi colori particolarmente intensi, anche emozioni. Il suo genere spazia dall'onirico alle forme geometriche, dal materico informale alle visioni dell'inconscio fino alle rappresentazioni realizzate a spatola di paesaggi reali reinterpretati e visti dal suo occhio interiore.

Il critico d'arte Ivan Caccavale di lei scrive: “Tra cieli e acque, a volte indistinti, l’artista dipinge illuminata da un terzo occhio grazie al quale riesce atrasportarsi e a trasportare in mondi interiori, sostenuta da una vena lirica in cui la tavolozza obbedisce incantevolmenteall’emozione e alle invenzioni del suo ingegno. Indubbio è il dato narrativo, descrittivo ed esplicativo della sua arte”.

Il critico internazionale Marta Lock scrive di lei: “L’artista  sceglie di rimanere nella medesima dimensione immaginaria di Marc Chagall, riprendendone le atmosfere fiabesche all’interno delle quali colloca personaggi, oggetti, animali che sembrano avere una vita propria grazie all’ascolto delle energie sottili, della naturalità, che costituiscono le linee guida essenziali e imprescindibili della sua pittura quanto del suo approccio alla vita. Il suo Espressionismo si mescola così al Simbolismo e all’attitudine di Bosch di riempire tutta la tela con i suoi protagonisti e le sue allegorie come se fossero tutti disposti in un unico piano, ma anche alla tendenza  Naif di semplificare la descrizione dei paesaggi e di tutto ciò su cui lo sguardo della Fabrizio si posa, dando vita a uno stile in cui il tratto del segno grafico emerge e si mescola con la parte pittorica, un approccio esecutivo che predilige la semplicità e l’immediatezza, quasi come se la realizzazione dell’opera fosse frutto di un sentire istintivo e come tale deve manifestarsi e fuoriuscire.

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